Catalogo Dialogo con la natura

CHIUDI GLI OCCHI di Giusy Lauriola IL CIGNO GG EDIZIONI ROMA

Collana Lea Lea Mattarella (1963-2018) è stata la nostra Sheherazade dell’arte, per cui dal 2018 la collana dei tascabili de Il Cigno è intitolata a lei.

IL CIgno gg EdIzIonI RoMa Tutti i diritti riservati ©2023 IL CIgno gg EdIzIonI, RoMa IL CIgno gg EdIzIonI Piazza San Salvatore in Lauro, 15 00186 Roma Tel +39/066865493 www.ilcigno.org sito nel Complesso Monumentale di San Salvatore in Lauro un immobile dell’Ente morale Pio Sodalizio dei Piceni in copertina L’ascolto delle mangrovie (particolare) 2023, acrilico, smalto e resina su tela ARANCIERA DI SAN SISTO, ROMA 18 - 26 maggio 2023 CHIUDI GLI OCCHI di Giusy Lauriola a cura di Federica Di Stefano ufficio stampa Francesca Lombardi traduzioni e fotografie

Chiudi gli occhi Fin dagli albori la rivoluzione industriale ha creato un forte dissesto e squilibrio nella vita degli esseri umani. Se da un lato innegabilmente ha contribuito a migliorare la qualità della vita di uomini e donne dall’altra ha avuto un impatto disastroso sull’ambiente con l’abbandono dei campi, la deforestazione per usare il legno come combustibile e l’inquinamento solo per citarne alcuni. Dal resto basti pensare che la riflessione sul rapporto uomo natura già era emersa con il Romanticismo in un’epoca in cui la progressiva affermazione dell’industria stava rivoluzionando la realtà sociale con importanti e seri contraccolpi per le campagne. Pertanto anche i pittori dell’800 percependo questo cambiamento epocale cominciarono a osservare la natura in maniera differente e a porsi in empatia con essa. Gli artisti non a caso hanno una sensibilità tale con cui riescono a leggere tra le righe della realtà; intuiscono nelle pieghe delle apparenze determinate problematiche cogliendo e mettendo in risalto dinamiche sottaciute o poco evidenti. Giusy Lauriola rientra pienamente in questa categoria. Analizzando la poetica dell’artista si evince in maniera chiara come la riflessione sulla realtà circostante sia alla base del proprio linguaggio pittorico. Il codice espressivo così dipanato sulla tela è il risultato di un’attenzione emotiva a quei piccoli dettagli, spesso ignorati perché fagocitati dal vortice frenetico della vita di oggi, che compongono la scenografia del quotidiano. Cosicché una scalinata con piante rigogliose e insolite, quasi fosse una piccola oasi verde poco battuta, diviene l’incipit di considerazioni sulla natura e di come questa esasperata dalla moderna civiltà industriale appena può tenti di riconquistare degli spazi. E quelle superfici redente dall’abbrutimento dell’indifferenza e della standardizzazione diventano boccate di ossigeno per i polmoni e per l’anima. Dunque il rapporto essere umano-natura è il focus sul quale si concentra l’ultima produzione della Lauriola trovando completamento nelle tele realizzate per la mostra site specific presso l'Aranciera di San Sisto, edificio costruito nel 1926 per dare riparo a quelle piante che maggiormente risentono delle temperature invernali. Proprio qui in questo lembo di Roma carico di storia si percepisce una dimensione di sospensione temporale. Tale atmosfera protettiva verso piante delicate, in un luogo dove l’idillio bucolico tutt’ora risplende incastonato nel cuore pulsante della città, ha profondamente ispirato l’artista. Così foglie e fiori, arbusti e rami vengono elevati a coprotagonisti nei nuovi lavori. Assistiamo ad esempio allo germogliare sulle superfici pittoriche di bianchi petali, icone di purezza e caducità, colmi di suggestioni orientali. Sono presenze discrete poste su fondi in cui la stesura cromatica priva lo sguardo di reali riferimenti spaziali. L’occhio è avvolto da una sensazione aleatoria indefinita la quale trasmette una naturale sensazione di calma e tranquillità. Quindi quello che osserviamo nelle opere di Lauriola è il dissolvimento del mondo fenomenico, o quanto meno la sua scomposizione, a favore di una realtà metafisica in cui l’oggetto raffigurato appare come il perno sul quale poggia l’intera architettura compositiva in una serrata relazione tra figura, gesto e colore; l’artista pone in relazione strutturale il proprio mondo interiore con quello esteriore attraverso una narrazione dove le immagini sono dense di concetti legate ai simboli e l’astrazione di base ha la capacità di accogliere e coinvolgere il pensiero riflessivo. Le mangrovie raffigurate, ad esempio, incarnano l’icona della forza e della volontà di sopravvivenza in una realtà di per sé non agevole, l'affermazione di un progetto di vita anche quando le condizioni lo escluderebbero. Queste piante hanno radici esterne che innalzano il tronco dal fango per proteggerlo e addirittura utilizzano l’acqua salmastra espellendo una grande quantità di sale. Lauriola in tal maniera indica che i nostri sentimenti devono essere alti e profondi, come le radici summenzionate, per allontanarci dal fango dell’individualismo esasperato; e dobbiamo prendere spunto dall’azione di filtraggio delle foglie o della corteccia della pianta per allontanare da noi tutte le scorie residue della vita quotidiana. Nel dualismo tra astrattismo di base e figurativo di carattere simbolista la presenza umana viene introdotta da oggetti legati alla sfera della quotidianità i quali rimandano ad una fruizione dell’ambiente consapevole. Sedie, poltrone e interni annunciano donne e uomini senza renderli manifesti lasciando nell’osservatore una sensazione di vissuto legata alla propria sfera emotiva. Tali oggetti hanno anche un’altra funzione fondamentale nell'ultima produzione di Lauriola. Tramite questi l’artista ci invita a fermarci, a chiudere gli occhi per godere del respiro del creato e così facendo poter finalmente vedere una nuova realtà da vivere in sintonia con la Natura. Carlo Ercoli 5 4

Close your eyes Since its beginnings, the Industrial Revolution has created a major disruption and imbalance in the lives of human beings. While it has undeniably contributed to improving the quality of life of men and women, it has also had a disastrous impact on the environment with the abandonment of fields, deforestation to use wood as fuel and pollution to name but a few. On the other hand, it is enough to think that the reflection on the relationship between man and nature had already emerged with Romanticism at a time when the gradual establishment of industry was revolutionising social reality with important and serious repercussions for the countryside. Therefore, even 19th century painters perceiving this epochal change began to observe nature differently and empathise with it. It is no coincidence that artists have such a sensitivity that they are able to read between the lines of reality; they perceive certain problems in the folds of appearances, grasping and highlighting dynamics that are concealed or not very evident. Giusy Lauriola fully falls into this category. Analysing the artist's poetics, one can clearly see how reflection on the surrounding reality underlies her pictorial language. The expressive code thus unravelled on canvas is the result of an emotional attention to those small details, often ignored because they are swallowed up by the frenetic vortex of today's life, that make up the scenery of everyday life. Thus, a staircase with lush and unusual plants, almost as if it were a small, little-used green oasis, becomes the incipit of considerations on nature and how nature, exasperated by modern industrial civilisation, attempts to regain space as soon as it can. And those surfaces redeemed from the ravages of indifference and standardisation become breaths of oxygen for the lungs and the soul. So the relationship between human being and nature is the focus on which Lauriola's latest production is concentrated, finding completion in the canvases created for the site-specific exhibition at the San Sisto Aranciera, a building constructed in 1926 to give shelter to those plants most affected by winter temperatures. Right here in this strip of Rome steeped in history, a dimension of temporal suspension is perceived. This protective atmosphere towards delicate plants, in a place where the bucolic idyll still shines in the heart of the city, deeply inspired the artist. Thus, leaves and flowers, shrubs and branches are elevated to co-protagonists in the new works. We witness, for example, the sprouting on the pictorial surfaces of white petals, icons of purity and transience, filled with oriental suggestions. They are discrete presences set against backgrounds in which the colour scheme deprives the eye of real spatial references. The eye is enveloped by an undefined aleatory sensation that conveys a natural feeling of calm and tranquillity. Therefore, what we observe in Lauriola's works is the dissolution of the phenomenal world, or at least its decomposition, in favour of a metaphysical reality in which the depicted object appears as the pivot on which the entire compositional architecture rests in a close relationship between figure, gesture and colour; the artist structurally relates his inner world with the outer world through a narration where the images are dense with concepts linked to symbols and the basic abstraction has the capacity to welcome and involve reflective thought. The mangroves depicted, for example, embody the icon of strength and the will to survive in a reality that is in itself not easy, the affirmation of a life project even when conditions would exclude it. These plants have external roots that raise the trunk out of the mud to protect it and even utilise the brackish water by expelling a large amount of salt. Lauriola in this way indicates that our feelings must be high and deep, like the aforementioned roots, in order to move us away from the mud of exaggerated individualism; and we must take our cue from the filtering action of the plant's leaves or bark in order to remove all the residual waste of everyday life from us. In the dualism between basic abstractionism and figurative symbolism, the human presence is introduced by objects related to the sphere of everyday life that refer to a conscious enjoyment of the environment. Chairs, armchairs and interiors announce women and men without making them manifest, leaving the observer with a feeling of experience linked to his or her own emotional sphere. These objects also have another fundamental function in Lauriola's latest production. Through these, the artist invites us to stop, to close our eyes to enjoy the breath of creation and thus finally be able to see a new reality to be experienced in harmony with Nature. Carlo Ercoli 7 6

Pensieri naturali 2023, cm 150x100, acrilico, smalto e resina su tela Silenzio natura 2023, cm 100x100, acrilico, smalto e resina su tela

Assenza presenza 2023, cm 150x100, acrilico, smalto e resina su tela Chiudi gli occhi 2023, cm 120x120, acrilico, smalto e resina su tela

Fatti avvolgere (dittico) 2023, cm 100x100 e cm 70x100, acrilico, smalto e resina su tela Profumo di viola (dittico) 2023, cm 100x100 e cm 70x100, acrilico, smalto e resina su tela Fiori di zucchero (dittico) 2023, cm 100x100 e cm 70x100, acrilico, smalto e resina su tela Foresta interiore (dittico) 2023, cm 100x100 e cm 70x100, acrilico, smalto e resina su tela

Guarda natura (dittico) 2023, cm 100x100 e cm 70x100, acrilico, smalto e resina su tela Sguardo liquido (dittico) 2023, cm 100x100 e cm 70x100, acrilico, smalto e resina su tela Mangrovia meditativa (dittico) 2023, 2 tele cm 80x120, acrilico, smalto e resina su tela Luogo incantato (trittico) 2023, 3 tele cm 60x100, acrilico, smalto e resina su tela

Momento di luce (dittico) 2023, cm 120x120 e cm 80x120, acrilico, smalto e resina su tela L’ascolto delle mangrovie (dittico) 2023, cm 100x100 e cm 70x100, acrilico, smalto e resina su tela Natura silente 2023, cm 100x100, acrilico, smalto e resina su tela

Posto regale per la natura 2023, cm 150x100, acrilico, smalto e resina su tela Naturalmente in attesa (trittico) 2023, 3 tele cm 60x100, acrilico, smalto e resina su tela Nel blu diponto di blu 2023, cm 150x100, acrilico, smalto e resina su tela

Chiudi gli occhi n. 1, 2023 cm 15x20, acrilico, smalto e resina su tela Chiudi gli occhi n. 2, 2023 cm 15x20, acrilico, smalto e resina su tela Chiudi gli occhi n. 10, 2023 cm 20x20, acrilico, smalto e resina su tela Chiudi gli occhi n. 7, 2023 cm 20x20, acrilico, smalto e resina su tela Chiudi gli occhi n. 3, 2023 cm 20x20, acrilico, smalto e resina su tela Chiudi gli occhi n. 4, 2023 cm 20x20, acrilico, smalto e resina su tela

Chiudi gli occhi n. 8, 2023 cm 15x20, acrilico, smalto e resina su tela Chiudi gli occhi n. 9, 2023 cm 15x20, acrilico, smalto e resina su tela Chiudi gli occhi n. 11, 2023 cm 20x20, acrilico, smalto e resina su tela Chiudi gli occhi n. 13, 2023 cm 20x20, acrilico, smalto e resina su tela Chiudi gli occhi n. 12, 2023 cm 20x20, acrilico, smalto e resina su tela Chiudi gli occhi n. 14, 2023 cm 20x20, acrilico, smalto e resina su tela

29 28 Biografia Giusy Lauriola è nata a Roma, dove vive e lavora. Si laurea con lode in Lingue e Letterature Straniere Moderne alla Sapienza di Roma. Ma le lingue non sono la sua vera passione. Inizia a lavorare nel settore della comunicazione in una grande azienda italiana, si sposa e nascono i suoi due figli, Marco e Sofia. Contemporaneamente frequenta il corso di pittura e disegno alla Scuola di Arti e Mestieri di San Giacomo a Roma e segue i corsi di pittura di due maestri, Silvio Bicchi, il cui padre era un allievo del grande Giovanni Fattori, maggiore esponente dei Macchiaioli e Alberto Bertuzzi, che le insegna la tecnica iper realista. Nel 2003, la svolta della sua vita, una scelta difficile. Dopo 10 anni abbandona definitivamente il lavoro per dedicarsi esclusivamente e professionalmente alla sua vera passione, la pittura. Come saggiamente scrive James Hillman nel suo illuminante testo Il codice dell’Anima “…L’occhio della necessità svela che ciò che facciamo è soltanto ciò che poteva essere”. Per raffinare il suo tratto segue il corso di illustrazione alla Scuola Pencil Art di Fumetto e Illustrazione di Roma. Dal 2004 ad oggi ha realizzato con successo mostre in Italia e all’estero. “L’arte, per me - scrive Lauriola - rappresenta immergermi in viaggi interiori, in quel silenzio magico fatto di assenza di spazio e di tempo necessario per poi dare forma e colore a immagini che filtrate dalle emozioni vivono una dimensione metafisica che cerca una rappresentazione. Un bisogno che avevo sin da piccola, quando mi nascondevo sotto il tavolo del soggiorno e iniziavo a disegnare, tagliare, incollare: quello che ora faccio nel mio studio! I miei genitori, nonostante sostenessero che sin da bambina avevo una dote particolar, lasciata sola in una stanza vuota riuscivo sempre a creare qualcosa, non hanno mai accettato che potessi iscrivermi al liceo artistico, né all’Accademia di Belle Arti. Volevano che studiassi Biochimica alla Berkeley University della California per inventare l’elisir di lunga vita. In realtà, negli Stati Uniti ci sono andata finita la maturità senza nessun tipo di aiuto dai miei genitori, e, nell’innocenza di quegli anni, credevo che avrei potuto frequentare un collegio d’arte, dove poter dipingere e danzare, altra mia passione, senza considerare che ci volessero finanze elevate che non avevo. All’epoca cercavo un modo per esprimere me stessa, ma era difficilissimo. Alla fine, per esclusione e per non rimanere lì senza studiare, ho deciso di tornare a Roma e mi sono iscritta alla facoltà di Lingue alla Sapienza. Sicuramente una mia caratteristica è la ricerca continua. E’ difficile che io riesca a realizzare le stesse opere per troppo tempo anche se sia evidente il filo che le lega tutte. E’ come se il mio DAIMON mi suggerisse sempre qualcosa di nuovo che io non possa fare a meno di eseguire”. Tra i temi cari all’artista ci sono la guerra e l’indifferenza al dolore degli altri, la presa di coscienza del reale rielaborata in una dimensione altra, la bellezza, che può ricostruire la realtà e liberarci da tanti orrori interiori ed esteriori, la ricerca del divino nel quotidiano, la lotta tra illuminazione e oscurità. Il suo sguardo cambia continuamente. Il rapporto tra essere umano e natura è l’ispirazione dei lavori del 2023 in cui astrazione e figurazione attuano un proficuo dualismo da cui emerge una nuova dimensione. Premi e riconoscimenti Nell’ambito del SyArt Sorrento International Festival le è stato conferito il Premio Arbiter Fata Verde 2021 per l’interessante e pregevole ricerca artistica e le è stata dedicata la prima di copertina con intervista sulla rivista Arbiter di aprile 2022. Ha ricevuto, inoltre, la menzione speciale, Honarable Mention, dal Circle Foundation for the Arts 2020 e 2022; è stata finalista al Premio Lupa 2020 e al Premio Celeste 2007 e nel 2015 è stata vincitrice del concorso Museo Pier Maria Rossi. I suoi lavori si trovano al Copelouzos Family Art Museum di Atene, nell’Art Collection di SanPaolo Invest di Roma, nella Pinacoteca Comunale Antonio Sapone di Gaeta e in altre collezioni private internazionali. È presente nell’edizione 2020 dell’Atlante dell’Arte Contemporanea De Agostini, la rassegna più completa di artisti italiani dal 1950 ad oggi. Nel 2006 è stata invitata a esporre come ospite d’onore all’International Photo Festival di Lodz (Polonia) e nel 2010 dall’Istituto Italiano di Cultura di Damasco (Siria) con la mostra personale Urban Visions in Progress e al Simposio Internazionale a Idlib (Siria) organizzato dal Ministero dei Beni Culturali Siriano. Hanno scritto testi critici per i suoi cataloghi: Giorgia Calò, Maurizio Calvesi, Antonietta Campilongo, Cristina del Ferraro, Manuela De Leonardis, Federica Di Stefano, Micol D Veroli, Barbara Drudi, Carlo Ercoli, Gianluca Marziani, Manuela Pacelli, Sergio Rispoli, Agnieszka Zakrzewicz.

31 30 Biography Giusy Lauriola was born in Rome, where she lives and works. She graduated with honours in Modern Foreign Languages and Literature at the Sapienza University in Rome. But languages are not her real passion. She started working in the communication sector in a large Italian company, got married and gave birth to her two children, Marco and Sofia. At the same time, she attended a painting and drawing course at the San Giacomo Art and Craft in Rome and followed the painting courses of two masters, Silvio Bicchi, whose father was a pupil of the great Giovanni Fattori, the greatest exponent of the Macchiaioli, and Alberto Bertuzzi, who taught her the hyper realist technique. In 2003, the turning point in her life, a difficult choice. After 10 years, she gave up work for good to devote herself exclusively and professionally to her true passion: painting. As James Hillman wisely wrote in his enlightening text The Soul’s Code “...The eye of necessity reveals that what we do is only what could have been”. To refine her stroke, she followed the illustration course at the Pencil Art School of Comics and Illustration in Rome. Since 2004 she has successfully exhibited in Italy and abroad. “Art, for me”, writes Lauriola, “represents immersing myself in inner journeys, in that magical silence made up of the absence of space and time necessary to then give form and colour to images that, filtered by emotions, live a metaphysical dimension that seeks a representation. A need I had since I was a child when I would hide under the living room table and start drawing, cutting, gluing: what I now do in my studio! Despite the fact that my parents claimed that I had a special talent as a child: left alone in an empty room I could always create something, they never accepted that I could enrol in art school or the Academy of Fine Arts. They wanted me to study biochemistry at Berkeley University in California to invent the elixir of life. In fact, I went to the United States after high school without any help from my parents, and in the innocence of those years, I believed I could attend an art college where I could paint and dance, my other passion, regardless of the fact that it would take a lot of money, which I did not have. At the time, I was looking for a way to express myself, but it was very difficult. In the end, out of exclusion and so as not to remain there without studying, I decided to return to Rome and II enrolled in the Faculty of Languages at La Sapienza. Certainly one of my characteristics is continuous research. It is difficult for me to create the same works for too long even though there is an obvious thread that ties them all together. It is as if my DAIMON is always suggesting something new that I cannot help but perform”. Among the themes dear to the artist are war and indifference to the pain of others, the awareness of reality reworked in another dimension, beauty, which can reconstruct reality and free us from so many inner and outer horrors, the search for the divine in the everyday, the struggle between illumination and darkness. Her gaze is constantly changing. The relationship between human being and nature is the inspiration for the 2023 works in which abstraction and figuration implement a fruitful dualism from which a new dimension emerges”. Prizes and awards As part of the SyArt Sorrento International Festival, she was awarded the Arbiter Fata Verde 2021 Prize for her interesting and valuable artistic research and was given the front cover with an interview in the April 2022 issue of Arbiter magazine. She also received the Honourable Mention from the Circle Foundation for the Arts 2020 and 2022; she was a finalist in the Lupa Award 2020 and the Celeste Award 2007 and in 2015 she was Pier Maria Rossi Museum competition winner. Her works can be found in the Copelouzos Family Art Museum in Athens, the SanPaolo Invest ArtCollection in Rome, in the Antonio Sapone Municipal Art Gallery in Gaeta and in other international private collections. She is featured in the 2020 edition of the De Agostini Atlas of Contemporary Art, the most comprehensive survey of Italian artists from 1950 to the present. In 2006 she was invited to exhibit as honour guest at the International Photo Festival in Lodz (Poland), in 2010 at the Italian Cultural Institute in Damascus (Syria) with the solo exhibition Urban Visions in Progress and at the International Symposium in Idlib (Syria) organized by the Syrian Ministry of Culture. The following have written critical texts for her catalogues: Giorgia Calò, Maurizio Calvesi, Antonietta Campilongo, Cristina del Ferraro, Manuela De Leonardis, Federica Di Stefano, Micol Di Veroli, Barbara Drudi, Carlo Ercoli, Gianluca Marziani, Manuela Pacelli, Sergio Rispoli, Agnieszka Zakrzewicz.

Finito di stampare nel mese di maggio 2023 presso agE srl per conto de IL CIgno gg EdIzIonI Piazza San Salvatore in Lauro, 15 00186 Roma Tel. +39/066865493 www.ilcigno.org sito nel Complesso Monumentale di San Salvatore in Lauro, un immobile dell’Ente morale Pio Sodalizio dei Piceni. www.ilcigno.org € 12,00 (i.i.) PIo SodaLIzIo dEI PICEnI

RkJQdWJsaXNoZXIy MTI4OTA5