Giusy Lauriola vive e lavora a Roma.Nel corso del suo percorso artistico ha indagato questioni pubbliche, come la guerra in Iraq, in maniera privata, sottolineando temi come l'indifferenza al dolore degli altri, i bisogni indotti e il potere della pubblicità.Come strumento di lavoro ha utilizzato la fotografia digitale rielaborata al computer e contaminata dalla pittura.Quasi per allontanare il dolore raccontato, dopo il lavoro sulla guerra, sposta l’attenzione sulla sua città - Roma - che interpreta attraverso visioni oniriche.Il progetto successivo è la ricerca del divino nel quotidiano:la lotta tra Illuminazione e Oscurità.Al ritorno da un viaggio in Burkina Faso nasce una visione frammentaria, simile a flash, che sintetizza souvenir di viaggio, momenti del presente e ricordi imprevisti.Il suo sguardo, nel frattempo, è profondamente cambiato.E’attratto dall’essenziale.Questo nuovo discorso in fieri coincide con il ritorno alla tecnica tradizionale della pittura, alla chimica dell’impasto, che appartengono al suo passato.La tecnica pittorica è arricchita da colate di resina e i nuovi lavori raccontano di ciò che l’artista vede, ascolta camminando per la città. Nel corso dell’ultimo periodo realizza lavori su due strati separati, uno fotografico e l’altro pittorico, per immaginare un quadro profondo che simuli il movimento e superi la bidimensionalità.Mentre negli ultimi progetti predominavano immagini simboliche e monocrome, la nuova percezione è sospesa, contemplata e colorata.In un’atmosfera surreale, ben evocata dall’uso abbinato della tecnica fotografica e pittorica, la persona comune, il viandante urbano, s’immerge nel colore perde l’anonimato. Giusy Lauriola lives and works in Rome.During her artistic career, she has investigated, in a private manner, public issues such as the Iraq war, underlining themes as the indifference to the suffering of others, manipulated needs or the power of publicity.As an instrument of her work she has chosen digital photography, manipulated on the computer and printed on industrial supports with painting.Moving away from the reporting of suffering, after her work on the war, she focuses her attention on her city – Rome – that she interprets with dream like visions.The next project is the work of the divine in the everyday images:the fight between Illumination and Obscurity.Coming back from a meaningful trip in Burkina Faso (Western Africa) a fragmentary vision was born; such as a flash, that synthesizes souvenirs, present moments and unexpected memories.Her vision has deeply changed, attracted by the essential.This new course coincides with her return to the traditional technique of painting, to the chemical blending, that is part of her past.The combination of traditional paintings techniques and her formula of resin create new works, which show the artist’s perception of feelings and about walking in the city.During the last period she realizes works on two layers in her works, a photografic and a pictorial one, in orfer to imagine a profound work which symulates movement and surpasses the two dimensional aspect.While, in her last projects symbolic and monochromatic images have prevailed, her new perception is suspended, contemplated and coloured.In a surreal atmosphere, well evoked by the coordinated use of photographic and painting technique, the common figure, the urban wanderer, plunge into colour leaves his anonymity.
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