Catalogo Cambialamore

hear people cry?” Li ho nascosti in un magazzino. Forse perché rappresentavano l’inizio del mio impegno, mi sentivo emotivamente troppo fragile e qualsiasi commento avrebbe potuto ferirmi e togliermi quella grinta e forza che vorrei far emergere. Sono un’artista fragile? Forse. Anzi, probabilmente mi sto rafforzando proprio tramite l’arte. Il giorno dopo il concerto decidemmo di andare ad Amsterdam, ovviamente. Mentre le mie due amiche camminavano davanti a me sul ponte che porta alla stazione, vedo venire nella mia direzione un ragazzo. Bellissimo. Non smetto di guardarlo fisso negli occhi e lui sta al gioco - il fatto di trovarmi a più di tremila chilometri da casa probabilmente aiutava. Dopo qualche minuto stavamo camminando insieme. Lui era brasiliano e parlava portoghese e francese, io italiano e inglese. Abbiamo parlato a lungo senza capire un tubo. Ma scoprii che ci sono forme di comunicazione molto più avvincenti del linguaggio. La sera eravamo tutti a casa di un suo amico, io e lui in una stanza, Daniela e Suzanne in un’altra. Un amore durato un giorno e una notte. Perfetto. Senza dover raccontare nulla di noi – tanto chi ci avrebbe capito niente – senza preamboli o promesse. Solo l’immediata intimità data dai nostri occhi e dal reciproco desiderio. La mattina dopo era tutto finito, ma il calore e la dolcezza di quell’incontro mi hanno coccolata per molti giorni. Daniela mi ha accompagnato nei miei viaggi fino all’età di diciotto anni, quando presi la maturità. Poi ho continuato da sola. La maturità, un’esperienza surreale. Proprio come nel film ‘Ecce Bombo’ di Nanni Moretti, ignara di seguire un copione, al posto della tesi portai dei frammenti di alcuni brani scritti da me. Alla richiesta di motivare la mia scelta, risposi che la persona che conoscevo meglio ero io - anni settanta, 15

RkJQdWJsaXNoZXIy MTI4OTA5