Catalogo Cambialamore

sull’oceano e lavorassi part-time in un ristorante, i soldi non sarebbero bastati. Il padre di Chris era docente universitario, se non addirittura rettore, e mi disse che mi avrebbe potuto aiutare. Eppure cominciava a mancarmi Roma, non sapevo con chi parlare, i miei amici cominciavano a sembrarmi piuttosto superficiali. Nonostante la loro scelta di vita ‘trash’, provenivano tutti da famiglie estremamente ricche. Per loro era solo una parentesi ludica. Forse non avevamo poi molto in comune. Qualcosa mi richiamava a casa. Da un giorno all’altro mi ritrovai a Roma. In realtà avevo trascorso pochi mesi oltre oceano! Oggi penso che quel frenetico desiderio di viaggiare fosse dettato dalla necessità di scoprire qualcosa di importante che mi coinvolgesse, che mi facesse sentire l’adrenalina. Adesso che ho scoperto quali sono i motivi per i quali amo vivere, sono più lucida (qualità che in pochi mi riconoscono, in verità) nel vedere ciò che mi succede intorno. Nel frattempo l’America, che per me ha rappresentato la libertà, ha invaso l’Iraq e l’Afghanistan. Per non parlare degli attacchi alla Corea, al Guatemala, Cuba, Laos, Vietnam, Cambogia, Grenada, Libia, El Salvador, Nicaragua, Sudan, Ex Jugoslavia – perdonatemi se ne sto dimenticando qualcuno. In seguito alle tele su Bob Dylan, ho fatto un grande quadro con la bandiera americana e nel rettangolo blu ho inserito la cartina degli Usa con il tragitto del mio viaggio fatto in autostop la prima volta con Daniela a 17 anni con la scritta “it was just a dream” e poi un’altra bandiera americana grande e tra le strisce in fondo c’è il segno della pace al contrario. Ho l’impressione che la mia idea di libertà differisca per qualche verso da quella a stelle e a strisce. Faccio ancora parte della schiera “la mia libertà finisce dove inizia quella del mio prossimo”. Una di 18

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