Catalogo Cambialamore

discuteva e io potevo scegliere se entrare in politica o fuggire da tutto facendo l’hippy. La politica mi interessava, ma non riuscivo a seguire quei discorsi urlati. Avevo la sensazione di sapere troppo poco per parteciparvi attivamente e soprattutto la voglia di evadere era troppo forte. Poi c’erano stati gli scontri durante le manifestazioni, tra quelli di sinistra e quelli di destra, tra gli scioperanti e i celerini. Le brigate rosse stavano agendo. Moro era stato rapito nel ‘78. La violenza che ne derivava non mi piaceva, non mi apparteneva e così optai per le canzoni a piazza Navona sperando in una vita più semplice e una soluzione ancora più facile! Credevo nella solidarietà, nella comprensione verso il prossimo. Sinceramente vivevo in un mondo tutto mio, non vedevo nella gente che mi circondava alcun male e non vedendolo non lo subivo… forse! Ricordo che c’era un ragazzo a scuola che si definiva di destra ed era forse quello di origine più modeste fra noi e mi faceva una gran pena. Venne arrestato per qualche scemata e io di nascosto gli mandavo le lettere in prigione. Ricordo la mia perplessità, quando Pasolini ci fece notare l’incongruenza di alcuni dimostranti della sinistra impegnata, per la maggior parte studenti figli di papà, che ad una manifestazione in difesa del proletariato deridevano ed insultavano i carabinieri, ragazzi della loro età, di origini decisamente modeste che probabilmente nella vita avevano potuto scegliere solo fra la delinquenza o l’arma. Per non parlarvi dei collettivi femministi. Non capivo perché si dovessero dividere i due sessi o sottolineare che noi eravamo come loro: mi sembrava che parlassero dell’ovvio nel tentativo di estremizzarlo. No, non era fatto per me. Erano tutti movimenti interessanti, ma nulla mi convinceva a sposarne in toto la causa. Mi attiravano quelli che stavano ai margini di tutto sperando che in loro avrei trovato quella verità che mi sfuggiva. Ecco perché 30

RkJQdWJsaXNoZXIy MTI4OTA5