2024 – Presentazione all’istituto italiano di cultura di Tokyo del
Diario di Guido Levi. Una storia piena di paure, di ansie e di avvenimenti quasi gialli 1942-1946
Lauriola ha realizzato le illustrazioni per questo progetto editoriale
Quando nel 1946 Guido Levi scrive il suo diario ha otto anni. Nelle 14 pagine dattiloscritte ripercorre i momenti più difficili della sua giovane esistenza, a partire dal 1942 quando assiste ai bombardamenti di Genova. Bambino ebreo, insieme a suo padre Aldo, alla madre Livia Luzzatto e al fratello Roberto è drammaticamente sradicato dalla sua vita quotidiana, per sfuggire alle persecuzioni nazifasciste. Nel 1943, in balia di avidi trafficanti, con la sua famiglia attraversa il confine con la Svizzera, dove trova rifugio fino al 1945. Per decenni il dattiloscritto, forse revisionato in anni successivi, è rimasto chiuso in un cassetto. Ma le immagini di un mondo atroce, un mondo che ancor oggi tollera il dolore di un’infanzia perseguitata, hanno spinto le figlie a pubblicare il diario, dando al loro padre bambino la possibilità di dialogare idealmente con lettori che potranno percepire la sua rabbia, le sue angosce, i suoi sentimenti, scoprire il suo sguardo indagatore, cogliere la sua capacità di analisi, la sua voglia di vivere e di conoscere, nonostante tutto.
È nato così Una storia piena di paure, di ansie e di avvenimenti quasi gialli 1942-1946 di Guido Levi, un progetto editoriale che ha il cuore nelle pagine originali del diario a cui si è ispirata l’artista Giusy Lauriola che ha realizzato con grande partecipazione emotiva le sue opere pittoriche per illustrare alcuni passaggi salienti del libro. Le tracce di colore appaiono e scompaiono sulla superficie delle sue tele, testimoni di fragilità che si traducono in forza. Un po’ come la memoria con cui ogni individuo deve fare i conti, soprattutto quando si deve necessariamente confrontare con vicende traumatiche che talvolta innescano il meccanismo della rimozione. Anche per l’artista, come per il giovane scrittore, i colori assumono sempre significati simbolici: il giallo, il bianco, l’arancione, il blu, il grigio, il nero, il rosso.
Diversi autori hanno, inoltre, contestualizzato una storia privata all’interno di un capitolo molto più ampio della Storia del XX secolo: insieme alla testimonianza del fratello Roberto Levi, che di quella fuga in Svizzera fu pure protagonista, si alternano i testi di Aldo Pavia, Vicepresidente nazionale ANED – Associazione Nazionale Ex Deportati nei Campi Nazisti; Toni Ricciardi, Storico delle migrazioni all’Università di Ginevra; del critico cinematografico Steve Della Casa che sottolinea ancora una volta quel pathos che «fa capolino in continuazione» e che ha reso tutti i protagonisti partecipi di questo lavoro collettivo e di Manuela De Leonardis, storica dell’arte e curatrice del progetto editoriale che introduce al percorso visuale intercettando la sensibilità dell’artista Giusy Lauriola che nella sua poetica torna spesso ad indagare il tema dell’infanzia e dell’adolescenza.
Nato per volontà delle figlie Francesca e Alberta, l’intero progetto editoriale Guido Levi. Una storia piena di paure, di ansie e di avvenimenti quasi gialli 1942-1946 è no-profit.
GUIDO LEVI
Una storia piena di paure, di ansie e di avvenimenti quasi gialli 1942-1946
a cura di Manuela De Leonardis
© Giusy Lauriola per le opere
© Francesca Levi e Alberta Levi per il diario
© Roberto Levi, Aldo Pavia, Toni Ricciardi, Manuela De Leonardis, Steve Della Casa per i testi
Partner Fondazione Carlo Levi – Notte Americana e AMNC – Fondazione Carlo Levi – Associazione Museo Nazionale del Cinema
Presentato a:
Capalbio, CAPALBIO LIBRI, 27 luglio 2020. a Torino, SOTTODICIOTTO Film Festival & Campus, 11 dicembre 2021, Roma, Spazio Giallo, 29 settembre – 8 ottobre 2022, Roma, GIUDISOTTO, 12-19 aprile 2023, Tokyo, 26 gennaio 2024 Istituto italiano di Cultura a Tokyo